lunedì 9 luglio 2012

Frasi Tratte dal libro...#9


"La maga delle spezie"
di Chitra Banerjee Divakaruni



E mi sono convinta che i vuoti spazi echeggianti del cuore siano parte integrante della condizione umana non meno del nostro desiderio di colmarli.


Una frase difficile da pronunciare, "avevo torto". Talora difficile quanto la parola amore.


Usa tutto. Bocca e mano, sì, unghie e denti, battiti di ciglia sulla pelle, sguardi seducenti. Dài e prendi, lusingando. Imita la grande cortigiana alla corte di Indra sovrano degli dèi.
Fa di lui l'esploratore di quella terra vergine che è il tuo corpo, montagne laghi e città. Fagli inventare strade là dove prima non ne esistevano. Lascialo penetrare infine nel luogo ove sei più profonda e più ignota, intrico di viticci, urlo di giaguaro, profumo conturbante di rajanigandha, tuberosa selvatica, fiore notturno e nuziale. Perché l'amore non è forse l'illusione di aprirsi completamente l'uno all'altra, di abolire ogni intollerabile distanza?


Ora ho imparato quanto profondamente la vanità affondi le sue radici nel cuore umano, la vanità, un'altra forma della paura di non essere amati.


Trascorrevamo i giorni senza fretta, eppure ciascun momento si faceva urgente, petalo vorticoso trascinato verso il mare da un rapido fiume. Se non l'avessimo colto, se non avessimo imparato quanto poteva insegnarci, l'avremmo perduto per sempre.


Con tanto amore, come respirerò?



A volte mi opprime un gran peso, un lago di ghiaccio nero, quando penso che da un capo all'altro di questa terra neppure un'anima sa chi sono.


Quando si ha il cuore indurito dal proprio dolore, è facile restare indifferenti a quello altrui.


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