giovedì 10 novembre 2011

Anteprime del 10 novembre

Anteprime del                                                                                                              novembre





LA SPADA DI AVALON
Autore: Marion Zimmer Bradley e Diana L. Paxson
Traduzione: Maria Cristina Pietri
Editore: Longanesi
Pagine: 480
Prezzo: 19.90


TRAMA
Allertata da una delle sue visioni, Anderle, somma sacerdotessa e Signora di Avalon, riesce a mettere in salvo il piccolo Mikantor, figlio di sua cugina, da un incendio scatenato dagli uomini di Galid, l’usurpatore del trono della loro tribù. Mikantor è infatti colui che le profezie acclamano come il Figlio di Cento Re, il guerriero che riunirà le tribù per guidarle nella battaglia contro le forze della disgregazione e del caos in cui il mondo sembra destinato a sprofondare.
Perché ciò si avveri, però, Mikantor dovrà prendere coscienza del proprio destino e affrontare un percorso irto di ostacoli e rinunce, in un viaggio che lo priverà dell’affetto dei compagni e della dolce e caparbia Tirilan e che lo vedrà approdare, come schiavo, sulle lontane sponde del Mare di Mezzo. Qui le sue sorti si intrecceranno a quelle del nuovo padrone, Velantos, cui gli dei hanno riservato il compito di forgiare una spada di un materiale venuto dalle stelle, una spada invincibile che chiuderà un’era, giungendo intatta fino alle mani di re Artù... 

TRATTO DAL LIBRO
"Una donna lancia un urlo acuto, che sovrasta il clangore del bronzo e le grida della battaglia. Quell’urlo è suo, ma la parte di lei che ne è consapevole è chissià come distaccata dal soffio rovente delle fiamme. Il bambino tossisce e si agita, membra robuste, spirito forte che lotta per sopravvivere. Una trave del tetto crolla sulla porta e lei sussulta in preda a un'angoscia che va al di là del dolore del corpo. Scruta attraverso le fiamme, cercando una via di fuga, e volti nemici ricambiano con scherno il suo sguardo. Lei indietreggia e si lascia cadere sul pavimento, con il fumo che le toglie il respiro mentre un grido le separa l’anima dai sensi... «Così muore il Figlio di Cento Re!»"

GIUDIZI

«Il ciclo di Avalon: la migliore riproposta della saga arturiana che io abbia mai letto. Irresistibile.»
Isaac Asimov



L'AUTORE


Marion Zimmer Bradley Pagina Facebook dell'autrice
(Albany, 1930 - Berkeley, 1999) fin dal suo esordio, nel 1952, si impose come autrice di primo piano della fantascienza e del fantasy, soprattutto con il ciclo di Avalon, che comprende Le nebbie di Avalon, Le querce di Albion, La signora di Avalon e La sacerdotessa di Avalon e con quello di Darkover (i cui volumi sono editi dalla Longanesi e dalla TEA e di cui la Nord ha recentemente pubblicato le raccolte Le libere amazzoni di Darkover e Le nevi di Darkover). Dal 1984 fu incaricata da una prestigiosa casa editrice americana di selezionare i migliori racconti di «heroic fantasy» e di raccoglierli in una serie di antologie, che ebbero subito un grande successo.






Diana L. Paxon
 nata nel 1943, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1981. Con Marion Zimmer Bradley ha scritto La sacerdotessa di Avalon, L'alba di Avalon, La dea della guerra e La spada di Avalon.





Ciclo di Avalon (ordine di lettura secondo la cronologia interna al ciclo, diverso da quello di pubblicazione)
1. Le luci di Atlantide, 1991 (The Fall of Atlantis, 1983)
2. L’alba di Avalon, 2005 (The Ancestors of Avalon 2004) (di Paxson)
3. La spada di Avalon, 2011 (Sword of Avalon, 2009) (di Paxson)
4. La dea della guerra, 2008 (Ravens of Avalon, 2007) (di Paxson)
5. Le querce di Albion, 1994 (The Forests of Avalon/The Forest House, 1993)
6. La signora di Avalon, 1997 (Lady of Avalon, 1997)
7. La sacerdotessa di Avalon, 2002 (Priestess of Avalon, 2000) (con Paxson)
8. Le nebbie di Avalon, 1986 (The Mists of Avalon, 1983)




IL GRANDE LIBRO DEI DOLCI
Autore: Giuliana Lomazzi
Editore: Ponte Alle Grazie
Pagine: 400
Prezzo: 18.00


TRAMA
Il lettore goloso ha finalmente il suo libro dei dolci. Oltre quattrocento ricette con tante varianti. Le preparazioni base, i trucchi del pasticcere. Le preparazioni regionali e i dolci internazionali per antonomasia. I classici, i dolci che sanno di storia, quelli con tanto di pedigree e quelli di umili origini e fulgida carriera. Dolci semplici o complessi, finti semplici e d'effetto, per tutti i momenti della giornata, dalla colazione al dopocena; dolci da scoprire e, perché no, da inventare, partendo da basi classiche e aggiungendo vena creativa e arte combinatoria.
Nella trama di questo imponente e nello stesso tempo maneggevole testo di riferimento, Giuliana Lomazzi ha intessuto con mano leggera storie, aneddoti, curiosità: dalle sue pagine fanno capolino i grandi inventori, arcinoti come Escoffier ed encomiabili come Giobatta Cabona, l'inventore del pan di Spagna; gli illustri pasticceri delle Corti ma anche le religiose che, nei conventi d'Europa, inventavano celestiali prelibatezze. Tra una ricetta e l'altra s'intravedono panorami da tutto il mondo e istantanee di tavole imbandite in giorni di festa che non sarebbero tali senza i loro dolci, carichi di simboli e sinonimo di bontà.



TRATTO DAL LIBRO
"Ai primi del Settecento il Café Procope di Parigi, gestito dal gelataio italiano Procopio dei Coltelli, lanciò la moda di una bevanda calda e sostanziosa di provenienza appunto bavarese, portata in Francia da cuochi al servizio dei regnanti di quella nazione, i Wittelsbach. A base di tè o caffè, latte e liquore, nel giro di un secolo diede vita a un dolce dallo stesso nome, detto fromage bavarois per la sua somiglianza con un formaggio fresco. Era nato così il dolce bavarese."


L'AUTORE



Giuliana Lomazzi Sito Ufficiale
scrittrice e giornalista specializzata in alimentazione e gastronomia (secondo lei da abbinare felicemente). Ha pubblicato, tra gli altri, Cereali da mangiare e da bere, La cucina mediterranea moderna, Ricette vegetariane per i bambini, Ricette vegetariane dal mondo (Red). Collabora con l'associazione Cibo è salute, impegnata nella divulgazione del Metodo Kousmine in Italia






CONTROSOLE
Autore: Roberto Parodi
Editore: TEA
Pagine: 304
Prezzo: 13.00


TRAMA
Un padre che ha lasciato le certezze di un’esistenza sui binari, e anche gli affetti, per inseguire il sogno di una vita diversa. Un figlio adolescente chiuso nel suo mondo. Salgono insieme su una moto per affrontare un problema che si trova, forse, dall’altra parte del globo. Lui, il ragazzo, vuole fare qualcosa di concreto, per la prima volta; lui, il padre, vuole ricostruire il rapporto con quel figlio sfuggente. Guidano per diecimila chilometri, su una vecchia Harley che conosce le strade del mondo, attraversano un confine dopo l’altro, un paesaggio dopo l’altro, un popolo dopo l’altro ¬– dall’Italia all’India, passando per la Turchia, l’Iran e il Pakistan. E chilometro dopo chilometro si parlano, si scontrano, si avvicinano, imparano di nuovo a volersi bene. Dopo Scheggia, esordio narrativo accolto da grandi consensi, Roberto Parodi torna «sulla strada» con un nuovo romanzo che unisce il fascino del viaggio verso Oriente all’avventura dei sentimenti.

I GIUDIZI



nato ad Alessandria un numero non ancora imbarazzante di anni fa. Dopo aver fatto il poliziotto, l'ingegnere meccanico e il banker, ha capito che la sua vita era scrivere. Da qualche anno sta cercando di recuperare il tempo perduto. Giornalista, suona la chitarra e le sue passioni sono Chuck Berry, la letteratura beat americana e la motocicletta. Nonostante ciò ha tre figli e (ancora) una moglie.





DA PARIGI ALLA LUNA
Autore: Adam Gopnik
Traduzione: Bruno Amato
Editore: Guanda
Pagine: 384
Prezzo: 22.00


TRAMA
Corrispondente da Parigi per il New Yorker, in questa sorta di diario sentimentale Adam Gopnik ripercorre i cinque anni trascorsi nella ville lumière insieme alla moglie Martha e al piccolo Luke. Con gli occhi dell’«americano a Parigi», esplora e osserva la città fin nei suoi angoli più intimi, cogliendo appieno la dicotomia tra la pomposità della cultura ufficiale (che si materializza in un invasivo apparato politico-burocratico, oltre che nella perenne tendenza all’astrazione) e «la più splendida civiltà dei luoghi comuni mai esistita»: quell’amalgama unico e irripetibile creato dai café, dai parchi, dai musei, dall’alta moda, dalla luce sui tetti e dalla ritrosa cortesia degli abitanti. O dalla cucina intesa come un rito che ha inizio con la spesa mattutina.
In pagine pervase dall’ironia e dalla sottile tensione tra due culture che si guardano con reciproco sospetto e ineffabile attrazione, Gopnik racconta quanto sia complicato procurarsi un tacchino per il giorno del Ringraziamento durante uno sciopero generale, o un appartamento in affitto ai tempi di uno scandalo immobiliare; di come gli addobbi natalizi francesi risultino incomprensibili a un newyorkese, o di come lo stesso newyorkese finisca per promuovere una rivolta fra i clienti di una brasserie minacciata dalla globalizzazione. Come in una chiacchierata tra vecchi amici, l’autore di Una casa a New York ci fa riscoprire una città romantica, ingarbugliata, fragile, ma anche moderna, concreta e, soprattutto, orgogliosamente viva.

GIUDIZI

"L'intelligenza avida dell'autore trova argomenti affascinanti nella Parigi in cui cresce la sua giovane famiglia... Veri e propri fuochi d'artificio, che non illuminano solo la Torre Eiffel."John Updike

"Il più bel libro sulla Francia scritto negli ultimi anni."Alain de Botton


TRATTO DAL LIBRO
"Parigi, pur essendo sempre e indubbiamente se stessa, è anche per natura una città difficile da amare solo per se stessa. Quel che la rende davvero stupenda è l’intreccio di monumentale e personale, di astratto e imperviamente particolare, di lei e te. Città dall’arredo architettonico vasto e impersonale, è anche una città di piccole, intricate, improvvisate esperienze. Il mio dettaglio architettonico preferito è un piccolo ingresso in fondo a rue de Seme, una minuscola arcata sotto la quale, ci passi a stento con un passeggino ma che, una volta superata, ti lascia di fronte all’imponente Institut de France. Non lo stavi cercando; e poi tu e il passeggino siete , proprio sul passo carraio che usano gli accademici. Per un momento sei quell’edificio. Ti appartiene. Altri dieci passi e ti trovi sul Pont des Arts. Il passaggio dal grande al piccolo, ecco ciò che rende Parigi meravigliosa, e devi essere preparato a farti piccolo — a vivere, ad arrancare, a chinare la testa per la malinconia e poi a sollevarla, di traverso — per coglierlo."

L'AUTORE


 
 
Adam Gopnik
scrive per il New Yorker dal 1986. Ha vinto tre volte il National Magazine Award for Essays and for Criticism e il George Polk Award for Magazine Reporting. Vive a New York con la moglie e i loro due figli.
 
 
 
 
 
 

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